La frattura vertebrale

Mal di schiena

Che cos’è la frattura vertebrale?

La frattura vertebrale si verifica quando una o più vertebre della colonna vertebrale si rompono o si fratturano. Le vertebre sono le ossa che compongono la colonna vertebrale, e la frattura può verificarsi in qualsiasi punto della colonna vertebrale, dalla zona cervicale (collo) alla zona lombare (parte inferiore della schiena).

Questa problematica può essere causata da una varietà di fattori, tra cui traumi, osteoporosi (una condizione in cui le ossa diventano fragili e si rompono facilmente), infezioni o tumori.

Il trattamento della frattura vertebrale dipende dalla gravità della lesione e dalla causa sottostante. Può includere riposo, indossare un tutore o un corsetto spinale, farmaci per il dolore, fisioterapia o intervento chirurgico.

Come si diagnostica una frattura vertebrale?

Una valutazione medica e una storia clinica del paziente è alla base della diagnosi. Il medico può chiedere informazioni sulla presenza di sintomi, come dolore alla schiena o alle gambe, intorpidimento o debolezza, nonché su eventuali traumi o condizioni mediche preesistenti.

Successivamente, possono essere effettuati degli esami diagnostici, tra cui:

  1. Radiografia: è una tecnica di imaging che utilizza radiazioni ionizzanti per creare immagini delle ossa della colonna vertebrale. Le radiografie possono mostrare se c’è una frattura e in che punto si trova.
  2. Tomografia computerizzata (TC): la TC è una tecnica di imaging che utilizza raggi X per creare immagini dettagliate delle strutture interne del corpo. La TC può essere utilizzata per visualizzare le fratture in modo più dettagliato e per valutare eventuali danni ai nervi o ai tessuti molli circostanti.
  3. Risonanza magnetica (RM): la RM utilizza un campo magnetico e onde radio per creare immagini dettagliate delle strutture interne del corpo. La RM può fornire informazioni sulle lesioni ai tessuti molli, come i nervi spinali, che non sono sempre evidenti con altri esami di imaging.
  4. Scintigrafia ossea: è una tecnica di imaging nucleare che utilizza una piccola quantità di materiale radioattivo per creare immagini delle ossa. Può essere utilizzata per individuare eventuali anomalie nella struttura ossea, come fratture o tumori.

In generale, la scelta degli esami diagnostici dipende dalle caratteristiche della lesione e dalle condizioni cliniche del paziente.

Quali sono i sintomi di una frattura vertebrale?

I sintomi possono variare a seconda della gravità della lesione e della posizione della frattura nella colonna vertebrale. Alcuni sintomi comuni possono includere:

  1. Dolore alla schiena: il dolore alla schiena è il sintomo più comune di una frattura vertebrale. Il dolore può variare da lieve a intenso e può essere localizzato in una specifica area della schiena o diffuso in altre parti del corpo, come le gambe.
  2. Debolezza o intorpidimento: una frattura vertebrale può danneggiare i nervi spinali, causando debolezza o intorpidimento alle gambe o alle braccia. In alcuni casi, la debolezza o l’intorpidimento può essere così grave da rendere difficile il movimento.
  3. Problemi di equilibrio: una frattura vertebrale può influire sulla stabilità della colonna vertebrale, causando problemi di equilibrio e aumentando il rischio di cadute.
  4. Difficoltà a camminare: a causa della debolezza o del dolore alle gambe, può essere difficile camminare o mantenere la postura eretta.
  5. Perdita di controllo della vescica o dell’intestino: in casi estremamente gravi, una frattura vertebrale può danneggiare i nervi spinali responsabili del controllo della vescica o dell’intestino, causando incontinenza.

A quale specialista è meglio rivolgersi?

In caso di sospetta frattura vertebrale, il primo professionista da consultare è il medico di famiglia. Quest’ultimo valuterà i sintomi e prescriverà gli esami diagnostici appropriati. In seguito, a seconda dei risultati degli esami diagnostici e della gravità della lesione, il medico potrebbe indirizzare il paziente a uno specialista, come ad esempio:

  1. Ortopedico: uno specialista in ortopedia è un medico che si occupa di problemi muscolo-scheletrici, tra cui fratture ossee. Un ortopedico può valutare la gravità della frattura vertebrale e stabilire il trattamento appropriato, che potrebbe includere un intervento chirurgico o un trattamento conservativo come l’uso di un corsetto spinale.
  2. Neurologo: un neurologo è uno specialista che si occupa di problemi del sistema nervoso, tra cui lesioni ai nervi spinali. Se la frattura vertebrale ha danneggiato i nervi spinali, un neurologo può aiutare a valutare l’estensione del danno e a stabilire un piano di trattamento appropriato.
  3. Neurochirurgo: qualora, dovuto al trauma, vi fosse un interessamento ai nervi il neurochirurgo è lo specialista adatto a visionare gli esami e decidere se intervenire con la chirurgia o suggerire una terapia conservativa
  4. Fisiatra: il fisiatra è lo specialista che dovrà decidere l’iter fisioterapico più adatto per un ritorno alla normalità.
  5. Reumatologo: se la frattura vertebrale è causata da una condizione come l’osteoporosi, un medico reumatologo può aiutare a gestire la malattia sottostante e a prevenire ulteriori fratture.
  6. Fisioterapista: un fisioterapista può aiutare a ripristinare la funzione muscolare e a migliorare la mobilità dopo una frattura vertebrale.

In generale, il tipo di specialista a cui rivolgersi dipende dalla gravità della frattura vertebrale e dalle condizioni mediche del paziente. Il medico curante può consigliare il professionista più adatto per il caso specifico.

Qual è l’iter fisioterapico da seguire dopo una frattura vertebrale?

Il percorso di fisioterapia per la frattura vertebrale dipende dalla gravità della lesione e dal tipo di trattamento seguito. In generale, gli obiettivi del programma di riabilitazione sono di alleviare il dolore, ripristinare la forza muscolare e migliorare la mobilità.

Ecco alcune fasi del percorso di riabilitazione:

  1. Riposo: nelle prime fasi del recupero, è possibile che si debba rimanere a letto per un periodo di tempo, evitando di fare movimenti che potrebbero aggravare la lesione.
  2. Mobilizzazione: dopo il riposo a letto, il fisioterapista può suggerire esercizi di mobilizzazione, che aiutano a prevenire la rigidità articolare e migliorano la circolazione sanguigna.
  3. Esercizi di forza: una volta che il dolore diminuisce, è possibile iniziare a fare esercizi di rafforzamento muscolare, che aiutano a stabilizzare la colonna vertebrale e a prevenire ulteriori lesioni.
  4. Stretching: per migliorare la mobilità e ridurre la rigidità, il fisioterapista può consigliare esercizi di stretching specifici per le zone interessate dalla frattura vertebrale.
  5. Correzione della postura: il fisioterapista può aiutare a correggere la postura per alleviare il dolore alla schiena e migliorare la stabilità della colonna vertebrale.
  6. Terapie complementari: a seconda della gravità della lesione, il fisioterapista può utilizzare terapie complementari come la tecar o la magnetoterapia, la terapia manuale o la terapia con ultrasuoni, per ridurre il dolore e accelerare il processo di guarigione.

È importante seguire il programma di riabilitazione prescritto dal fisioterapista per garantire un recupero completo e prevenire ulteriori lesioni. In alcuni casi, il trattamento potrebbe richiedere settimane o mesi. Con la giusta cura e la giusta attenzione, è possibile ripristinare la funzionalità della colonna vertebrale e tornare alle attività quotidiane.

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