Epicondilite: cause, sintomi, diagnosi e trattamenti

Epicondilite

L’epicondilite, anche conosciuta come “gomito del tennista”, è una condizione che causa dolore e infiammazione ai tendini che inserzionano sull’epicondilo, una prominenza ossea sulla parte esterna del gomito.

Cause

Questa condizione è comunemente causata dall’uso eccessivo o da un’attività fisica che mette sotto sforzo i tendini del gomito, come il tennisf. Tuttavia, può anche essere causata da una lesione o da una cattiva postura durante l’attività fisica. Altre cause possono includere l’artrite, il sovraccarico di peso o il sollevamento di oggetti pesanti in modo scorretto.

Sintomi

I sintomi dell’epicondilite includono dolore al gomito durante l’attività, dolore al gomito quando si stringe un oggetto, debolezza del braccio e gonfiore al gomito.

Diagnosi

La diagnosi dell’epicondilite viene solitamente effettuata da un medico specializzato in ortopedia o fisiatria, attraverso una storia medica e un esame fisico del paziente. Potrebbe essere necessario anche eseguire una risonanza magnetica o un’ecografia per confermare la diagnosi.

Trattamenti:

Il trattamento dell’epicondilite dipende dalla gravità dei sintomi e può includere riposo, fisioterapia, terapia occupazionale, farmaci per il dolore e l’infiammazione e, in casi gravi, chirurgia. È importante lavorare con il medico o il fisioterapista per trovare il trattamento più adatto alle proprie esigenze. Inoltre, è importante evitare attività che possono peggiorare i sintomi e fare esercizi di rafforzamento del gomito per prevenire il ripetersi della condizione.

Onde d’urto per l’epicondilite

Un trattamento comune per l’epicondilite è l’uso della terapia a onde d’urto, che consiste nell’utilizzo di onde sonore ad alta energia per trattare il tessuto infiammato.

La terapia a onde d’urto viene eseguita mediante l’uso di un apparecchio che emette onde sonore ad alta energia attraverso la pelle e il tessuto sottostante. Queste onde possono aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione, stimolando la riparazione del tessuto danneggiato.

La terapia a onde d’urto va eseguita con cadenza settimanale e potrebbero essere necessarie dalle 2 alle 5 sedute per ottenere i risultati desiderati.

Tecarterapia per l’epicondilite

La tecarterapia è un altro trattamento comune per l’epicondilite. Si tratta di una forma di terapia fisica che utilizza correnti elettriche a bassa frequenza per stimolare il tessuto muscolare e favorire la guarigione.

La tecarterapia viene solitamente eseguita mediante l’uso di elettrodi posizionati sulla zona interessata dal dolore. Le correnti elettriche vengono poi trasmesse attraverso gli elettrodi, stimolando il tessuto muscolare e promuovendo la circolazione sanguigna. Ciò può aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione, stimolando la guarigione dei tessuti danneggiati.

La tecarterapia dura circa 20 minuti. Potrebbero essere necessarie dalle 6 alle 10 sedute per ottenere i risultati desiderati.

Ulteriori trattamenti per l’epicondilite

Nel caso la fisioterapia non dovesse essere sufficiente si può ricorrere a diverse terapie:

  • Infiltrazioni di corticosteroidi
  • P.R.P.
  • Intervento chirurgico

Infiltrazioni di corticosteroidi

Le infiltrazioni di cortisone sono un trattamento comune per l’epicondilite. Il cortisone è un farmaco antinfiammatorio potente che viene iniettato direttamente nella zona interessata dal dolore per ridurre l’infiammazione e il dolore.

Le infiltrazioni di cortisone vengono solitamente eseguite in un ambulatorio o in una clinica. Prima di iniziare il trattamento, il medico eseguirà una valutazione accurata della condizione del paziente per determinare se le infiltrazioni di cortisone sono adatte per il proprio caso specifico.

Il trattamento consiste nell’iniezione di una piccola quantità di cortisone direttamente nella zona interessata dal dolore. Potrebbero essere necessarie diverse sedute per ottenere i risultati desiderati.

È importante seguire attentamente le istruzioni del medico e non superare le dosi raccomandate di cortisone, poiché il farmaco può causare effetti collaterali se utilizzato in modo non appropriato.

P.R.P.

Il PRP, o plasma ricco di piastrine, è un trattamento utilizzato in medicina per il trattamento di diverse condizioni infiammatorie, tra cui l’epicondilite.

Il PRP è una sostanza che viene ottenuta dal sangue del paziente stesso. Viene estratto un piccolo volume di sangue, che viene quindi centrifugato per separare le piastrine dalle altre componenti del sangue. Le piastrine vengono quindi concentrate e mescolate con il plasma per ottenere il PRP.

Il PRP viene quindi iniettato nella zona interessata dall’epicondilite per promuovere la guarigione dei tessuti danneggiati. Le piastrine contengono diversi fattori di crescita che possono aiutare a stimolare la riparazione del tessuto e a ridurre il dolore e l’infiammazione.

Il trattamento con PRP viene solitamente eseguito in un ambulatorio o in una clinica da uno medico specialista e dura circa 30 minuti. Potrebbero essere necessarie diverse sedute per ottenere i risultati desiderati.

Intervento chirurgico

Se altre forme di trattamento, come la terapia fisica, le infiltrazioni di cortisone e altre terapie non hanno fornito sollievo dal dolore, potrebbe essere consigliato un intervento chirurgico.

L’intervento chirurgico per l’epicondilite viene eseguito per rimuovere o modificare il tessuto infiammato o danneggiato che causa il dolore. Esistono diverse tecniche chirurgiche per trattare l’epicondilite, come la decompressione del nervo ulnare o la rimozione del tessuto infiammato.

Il tipo di intervento chirurgico più adatto per il paziente dipenderà dalla gravità della condizione e dalle caratteristiche individuali del paziente. Il medico discuterà con il paziente i pro e i contro di ogni opzione chirurgica e aiuterà a scegliere la soluzione migliore.

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