Lo sviluppo dell’autoregolazione attraverso il linguaggio

dott.ssa Alessia Bandettini psicologa

A cura della dott.ssa Alessia Bandettini – Psicologa

Torniamo a parlare di autoregolazione!

Abbiamo già visto che quando parliamo di autoregolazione facciamo riferimento alla capacità di regolare se stessi e di conseguenza il proprio comportamento, i propri pensieri e le proprie emozioni. Abbiamo anche visto che la capacità di autoregolazione migliora con la crescita. Infatti si verificano progressi significativi tra i 3 e i 6 anni.

Ma come avviene lo sviluppo dell’autoregolazione nei bambini più piccoli? Ci sono altre capacità che hanno a che fare con il suo sviluppo?

Ci sono tanti elementi che influenzano lo sviluppo dell’autoregolazione. Oggi però ne approfondiamo uno in particolare. Infatti sembra che lo sviluppo dell’autoregolazione sia strettamente connesso al linguaggio. Il bambino, infatti, in un primo momento si regola grazie ai comandi linguistici dei genitori (o di altre figure significative). In assenza di essi, il bambino non è in grado di regolarsi da solo. Quando diciamo a un bimbo molto piccolo (nel primo anno di vita) di non toccare qualcosa, lui (o lei) riesce a controllare il proprio comportamento solo nel momento in cui il comando è pronunciato e il genitore è presente. Mentre quando il bambino resta solo, non è in grado di rievocare l’indicazione e quindi di seguirla. Se in queste situazioni i bambini ci disubbidiscono, quindi, non è per dispetto, ma semplicemente perché le capacità di autoregolazione necessarie non sono ancora sufficientemente sviluppate.

Seconda fase dello sviluppo dell’autoregolazione

In un secondo momento, che va da 1 a 4/5 anni, il bambino inizia a fare suoi i comandi espressi abitualmente dagli adulti significativi e li usa per regolarsi autonomamente; per farlo, si serve del “linguaggio autodiretto”: il bimbo pianifica ad alta voce le sue attività (es: “adesso metto a posto la macchinina”) e, sempre a voce alta, esplicita divieti e proibizioni (es: “no, questo non si fa”). In questo modo si aiuta nella regolazione del proprio comportamento e delle proprie emozioni. Se ci pensiamo, capita anche a noi a volte di usare la nostra voce per regolarci, soprattutto nei momenti in cui siamo più stanchi.
Infine, verso i 5-6 anni il linguaggio autodiretto viene progressivamente interiorizzato: il bambino non ha più bisogno di parlare ad alta voce per regolarsi.
L’aspetto interessante è che l’autoregolazione inizia a svilupparsi grazie all’uso del linguaggio. Soprattutto all’interno di relazioni sociali significative con i genitori o con altre figure significative. Quindi per una buona autoregolazione è importante una buona relazione (oltre alla componente linguistica).
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