Fascite Plantare: Guida Completa alla Gestione con le Migliori Evidenze Scientifiche

Illustrazione in stile manga di un runner con dolore acuto alla pianta del piede causato da fascite plantare, durante l’allenamento in pista. L’atleta indossa una divisa con il logo FisioClinic Centro Colombo Genova.

Introduzione alla Fascite Plantare

La fascite (o fasciopatia) plantare è una delle cause più comuni di dolore al tallone e interessa una percentuale elevata della popolazione, in particolare atleti e persone che trascorrono molto tempo in piedi.

In questo articolo vedremo:

  • cosa dice la letteratura scientifica,
  • i principali approcci terapeutici,
  • i tempi di recupero realistici,
  • il ruolo delle terapie fisiche e degli esercizi mirati.

Cosa Sapere sulla Fasciopatia Plantare

La fasciopatia plantare è una condizione che colpisce la fascia plantare, una struttura fibrosa che sostiene l’arco del piede.
È una problematica frequente in fisioterapia e, se non trattata, può diventare cronica e limitante.

L’Approccio CORE

Le linee guida del BJSM (British Journal of Sports Medicine) del 2021 raccomandano un approccio CORE, basato su:

  • Load management → gestione del carico, per aumentare gradualmente la capacità della fascia plantare.
  • Stretching quotidiano → esercizi di allungamento specifico (10 ripetizioni da 10’’ per 3 serie al giorno).
  • Educazione del paziente → comprensione della patologia e dei tempi di recupero.
  • Low dye taping → bendaggi funzionali per ridurre i sintomi durante le attività quotidiane.

Questo approccio rappresenta la base del trattamento e deve essere seguito con costanza.

Onde d’Urto: Sì o No?

Quando il protocollo CORE non è sufficiente o i sintomi persistono oltre le 6 settimane, le onde d’urto focali (focalizzate) o radiali rappresentano una valida opzione terapeutica.

Il loro scopo è stimolare i processi di guarigione, ridurre il dolore e favorire la rigenerazione dei tessuti.

Tempi di Recupero

Un aspetto fondamentale è la corretta educazione del paziente:

  • circa l’80% dei pazienti ha una risoluzione completa dei sintomi entro 12 mesi con trattamento conservativo.
  • il percorso può essere lungo, ma con un approccio corretto si ottengono risultati molto positivi.

Bonus: Heavy Slow Resistance Training (HSR)

Oltre al protocollo CORE, può essere molto utile il resistance training progressivo, che sfrutta la meccanotrasduzione per aumentare la resistenza e la capacità di carico della fascia plantare.

Un esempio di progressione:

  • 3×25 Double Leg Heel Raise (3 volte a settimana)
  • 3×15 Single Leg Heel Raise (3 volte a settimana)
  • 3×8-15 Deficit Single Leg Heel Raise (3 volte a settimana)

Questo protocollo aiuta a rinforzare i muscoli del piede e della caviglia, riducendo il rischio di recidive.

Conclusioni

La fascite plantare è una patologia frequente ma gestibile con un approccio basato su evidenze scientifiche.

Alla FisioClinic del Centro Colombo Genova, utilizziamo protocolli personalizzati che comprendono educazione, esercizi mirati, taping, onde d’urto e HSR training per garantire un recupero sicuro ed efficace.

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