Come nasce il timore del giudizio altrui?

a cura della dott.ssa Elena Ercolani – psicologa –

Già il filosofo greco Aristotele affermò che l’uomo è un animale sociale, ovvero tende per sua natura ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società. Le motivazioni di questa “spinta” sociale sono da ricercarsi nel nostro processo evolutivo.

Secondo la psicologia evoluzionista, le nostre emozioni sono le risposte che il nostro cervello ha imparato ed elaborato nel corso del tempo per adattarsi all’ambiente circostante. Già tra gli uomini delle caverne, chi viveva in un gruppo aveva una probabilità di sopravvivenza molto più elevata rispetto ai “lupi solitari”. In questo contesto chi era “giudicato negativamente” rischiava l’esclusione dal gruppo e questo poteva tradursi probabilmente nella morte.
I nostri antenati cavernicoli erano pertanto terrorizzati all’idea di essere giudicati male dagli altri membri del gruppo.
Questo paura di esporci, di essere giudicati e apparire diversi, di non essere accettati, è rimasta quindi in tutti noi. Ma quando tale paura diventa eccessiva e disfunzionale, dobbiamo imparare a liberarcene.
Anche oggi sentirci accettati rimane un bisogno per noi essenziale, tuttavia continuare a temere il giudizio degli altri può essere molto più limitante dell’accettare le conseguenze di non essere accettati.
Un passaggio importante benché all’apparenza “semplice” per liberarci dal giudizio altrui e ricordarsi che spesso proiettiamo sulle altre persone, ciò che sta accadendo nella nostra mente. Infatti, la maggior parte delle persone presta ben poca attenzione a ciò che indossiamo o come ci comportiamo perché troppo presa a farsi le nostre stesse preoccupazioni sul giudizio degli altri.
Quindi, temere il giudizio degli altri significa in realtà temere il proprio giudizio.
Una delle ragioni che può sottendere al timore che gli altri ci giudichino, potrebbe essere uno standard e un perfezionismo elevato.
Per evitare che questo timore ci condizioni troppo dovremmo cercare di:
1. Smetterla di cercare di piacere a tutti: per quanto possiamo sforzarci e fare fare tutto nel modo giusto, ci sarà sempre qualcuno a cui non piaceremo.
2. Smetterla di interpretare un ruolo: dobbiamo cercare di sentirci liberi nelle nostre scelte senza dover seguire un copione o un ruolo, solo per timore che ci reputino “diversi”. Spesso sono proprio le nostre peculiarità ciò che gli altri ammirano di noi.

3. Alimentare la propria autostima e la propria autoefficacia, ovvero la capacità di sentirsi abili nel dominare specifiche situazioni o attività.

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